Performance World Class e Snella nelle PMI, Piccole e Medie Imprese - Carlo Scodanibbio, Consulente Industriale, Consulente di Lean Management
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Value Adding Management
Systematic Elimination of Waste


COS'E' LO SPRECO
E' una cosa difficile da scoprire, spesso molto difficile.
Mentre certi aspetti di spreco sono facilmente identificabili (ad esempio, spreco di materiali), molti altri finiscono per non essere visti, né notati, né identificati, e comunque non riconosciuti come tali.
Questo avviene perché lo spreco è spesso così "innocente", così "genuino", e così ben nascosto, che anche gli esperti in "sprecologia" hanno difficoltà a portarlo alla luce.

Eppure, la regola è semplicissima:

Qualunque cosa faccia aumentare i costi e/o dilatare i tempi senza aggiungere valore all'output è puro spreco.

Lo spreco è originato, di norma, da tre cause ben precise:

  • Dalla tendenza umana a far le cose "...per il momento..." e "a casaccio".
  • Dal principio di Divisione del Lavoro di Adam Smith.
  • Da metodi di processo (inadeguati o obsoleti).

FAR LE COSE "PER IL MOMENTO"/A CASACCIO
Quando facciamo le cose "per il momento" o "a casaccio" non facciamo altro che "scansare" un problema.
Ed adottando una soluzione "tappabuchi", non facciamo altro che "convivere" con il problema.
Fino allo stadio in cui tale soluzione sembra quasi accettabile. Fino allo stadio in cui ci convinciamo che non esiste soluzione migliore.
E quella soluzione adottata "per il momento" tanto tempo fa diventa una regola, magari silente, magari sottintesa, e può perfino diventare un'idea fissa, un credo, un "tabù". Con cui convivremo per sempre.
Lo spreco fu originato tempo fa; nel frattempo e col tempo si è stabilito, è diventato parte del panorama quotidiano per "effetto soprammobile". Le persone ci si abituano, e non si pongono neanche domande a riguardo.
E così, consideriamo un'azienda manifatturiera, dal cui processo produttivo vengono generate delle "rimanenze" di materiale, dei ritagli. E l'operaio chiede al capo reparto dove mettere quei ritagli. Il capo reparto è super occupato. E quindi, dice all'operaio: "...per il momento, mettili .....". Il giorno dopo, l'operaio non si prende neanche la briga di chiedere al capo reparto dove mettere degli altri ritagli. Li mette semplicemente . E così fa il giorno dopo. Ed il giorno dopo ancora. Fino a che, un bel giorno, è pieno di ritagli. perché, per regola silente e sottointesa, ormai tutti mettono i ritagli . Il che è stato un bel vantaggio per tutti. E, dopo tutto, quei ritagli potrebbero servire prima o poi.....
Ma giorno arriva che ci sono talmente tanti ritagli accumulati che trabocca letteralmente, e bisogna prendere qualche provvedimento. Ed allora, guidati dal capo reparto, si comincia a riorganizzare con metodo e criterio: innanzitutto si fa ordine, smistando i ritagli per dimensione, tipo e colore... e riammucchiandoli bene in ceste o scaffali appositi... e magari recintando l'area in modo tale che sia ben delimitata e visibile.... e magari mettendoci anche un bel cartellone "Area Rimanenze".... e forse potrebbe essere un'idea che qualcuno si occupi a tempo parziale di tale Area, con il compito di mantenerla ordinata, di classificare e contare i ritagli, di registrare lo stock, di amministrarlo, e di consegnarlo a chiunque ne possa, un giorno, aver bisogno......

Ricorda qualcosa ? Suona familiare ? Ebbene, questo è spreco. Spreco di spazio, spreco di risorse ed energie, spreco di ore uomo, spreco di attrezzature, spreco di amministrazione, spreco di opportunità mancate.
Ed è così che lo spreco ha origine, si espande, cresce e prolifera. Fino a che genera altro spreco. Ogni spreco genera sempre altro spreco. Cresce in modalità "virale", cancerogena.......
 
DIVISIONE DEL LAVORO
Questa è causa di sprechi mastodontici. perché attività lavorative artificialmente "frammentate" e "spezzettate", ed assegnate a lavoratori o macchine specializzati, devono essere in qualche modo "rincollate" assieme. La colla arriva sotto forma di pianificazione, supervisione, controllo, e spesso burocrazia.
Ma ciò non è la cosa più grave.
E' ben possibile che attività frammentate prendano luogo ad una certa distanza l'una dall'altra. Il che dà origine alla necessità di "trasportare", "movimentare", "spostare", "trasmettere" (materiali, componenti, informazioni, pezzi di carta....).
E durante tali movimentazioni ci si può perdere qualcosa, Che poi bisogna cercare. A meno che non ci sia in atto un sistema a "prova di stupido", od una burocrazia rigidissima, stile "sovietico"... impossibile, comunque.
E c'è dell'altro. Le attività frammentate e specializzate sono sempre o quasi di natura ripetitiva e "separate" l'una dall'altra.
Il che genera routine, noia, mancanza o carenza di attenzione e concentrazione. Il che origina la possibilità di fare errori.
E gli errori non vengono sempre scoperti immediatamente. perché la prossima attività (a valle) magari verrà eseguita dopo un certo lasso di tempo. Il che crea il bisogno di un sistema di controllo ed amministrazione degli errori (difetti, non-conformità....).
Il che crea il bisogno di altre attività specializzate (nel controllo).
Lo spreco genera sempre altro spreco....
 
METODI DI PROCESSO
Questa causa è strettamente collegata ed associata alla precedente.
perché essendo le attività frammentate e specializzate, la cosa migliore da fare è di farle "ripetitive" il più possibile.
Il che introduce (nell'industria manifatturiera ma non solo in essa) il principio del "lotto" (e del "lotto economico"). La produzione avviene "per lotti".
Ma i lotti vanno pianificati, amministrati, trasportati, immagazzinati o "parcheggiati" da qualche parte, e movimentati ancora, e controllati, ispezionati. contati, e ricontrollati, ed anche "rintracciati" (spesso si "perdono"....).
In tal stile, l'efficienza si ottiene per mezzo "del processo a lotti" (produzione di massa, ove possibile), sulla base della filosofia dell'economia di scala. Ma tale efficienza conquistata sì duramente si disperde come nebbia al sole a causa delle molteplici attività non a valore aggiunto che "circondano" il processo a lotti, e necessarie per far funzionare tal metodo....
C'è altro. Tutto il lavoro di set-up necessario non appena arriva una richiesta od ordine speciale da un cliente: tali eccezioni (sempre più frequenti nel nuovo mondo) generano caos, scompiglio, frustrazione, resistenza.... puro fumo negli occhi.
In conclusione, mentre l'efficienza di ogni singola attività lavorativa "a lotti" può essere notevole ed anche molto alta, l'efficienza globale di processo è sempre piuttosto bassa, a causa delle molte attività non a valore aggiunto che trotterellano nel circondario..... (puro spreco, non contabilizzato né perfino notato.....).


L'impresa del nuovo mondo deve creare un ambiente nel quale lo spreco sia conosciuto come concetto - osservato criticamente - identificato - isolato - messo a nudo - e spazzato via (o perlomeno ridotto ai minimi termini).

Per l'impresa world class, è essenziale che il Value Adding Management (Gestione "per" Valore Aggiunto) e la Systematic Elimination of Waste (Eliminazione Sistematica dello Spreco) siano non solo una filosofia ed una linea guida, ma diventino anche discipline operative.
Applicate ai processi operativi, esse danno origine a discipline quali il Lean Manufacturing (Produzione Snella) (--> approfondisci), la Flow Production (Produzione a Flusso), il Lean Project Management (Project Management Snello) (--> approfondisci) ed il Process Engineering (Ingegneria di Processo) (--> approfondisci).
L'approccio operativo è sempre il medesimo: dapprima, eliminare tutte le attività di "spreco" in un processo, quelle non a valore aggiunto - indi, riorganizzare e razionalizzare le restanti attività, sì da creare un Processo a Flusso.


Quelli sopra esposti sono i concetti che hanno fatto nascere, come logica consequenza, la filosofia del Pensiero Snello (--> approfondisci)

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