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Lean Project Management - concetti base


Il Pensiero Snello (--> approfondisci) e la filosofia del Value Adding Management con il suo braccio destro, la disciplina Systematic Elimination of Waste (Eliminazione Sistematica dello Spreco) (--> approfondisci), hanno portato una luce nuova anche nel mondo progettuale e nel settore commesse, contratti e cantieristica.
Sani concetti di aggiunta di valore e di eliminazione dello spreco possono essere introdotti, con risultati eccellenti, in operations di natura progettuale.


In effetti, commesse ed opere progettuali affrontate in maniera tradizionale, anche se gestite sulla base del classico Project Management (--> approfondisci), possono essere letteralmente piene di sprechi. Un paio di esempi (casi reali):

Esempio 1. Nell'opera di costruzione di un nuovo stabilimento, è prevista l'installazione di parecchie pompe (normali pompe centrifughe azionate, a mezzo trasmissione a cinghia/puleggia, da normali motori elettrici trifase).
La pianificazione/schedulazione delle attività di montaggio ha previsto di adottare il metodo seguente (di cui illustro i passi più significativi):
- come da programma lavori, un capo squadra addetto a "servizi logistici" (tra cui il trasporto di materiali in zona montaggio) preleva le pompe dal magazzino di cantiere e le consegna ad un gruppo di "addetti ai trasporti" (autisti + manodopera) - che portano le pompe nel punto in cui dovranno essere installate (facilmente identificabile da un cartellino già attaccato al corpo di ogni pompa), e le scaricano lì. Il sistema del cartellino è "a prova di errori": in esso infatti sono riportate le caratteristiche della pompa ed il suo esatto punto di installazione, facilmente rintracciabile in una apposita "mappa dei componenti dell'impianto" appositamente studiata per lo scopo. Gli addetti alle consegne registrano l'avvenuta consegna a destino di ogni pompa in apposito documento di controllo (secondo apposita procedura del sistema di Assicurazione Qualità).
- in modalità del tutto simile (ma magari in tempi ben diversi, forse qualche giorno dopo), anche i motori elettrici vengono trasportati a destino. E' quindi possibile che un'unità pompa/motore diventi completa dopo un certo intervallo di tempo. Anche la consegna dei motori elettrici viene registrata.
- in un altro momento (potrebbe essere qualche giorno dopo), ma sempre seguendo religiosamente il programma lavori, un caposquadra montaggi preleva dal magazzino le pulegge da montare sugli alberi delle pompe, e le consegna ad un montatore. Il quale si gira l'intero impianto per montare tutte le pulegge sulle pompe. Naturalmente, il sistema è sempre "a prova di errori": quale puleggia va montata su quale pompa è chiarissimo, grazie a disegni, codici univoci, e la solita "mappa dell'impianto" che mostra l'esatta posizione di ogni pompa. Il montatore assembla pompe e pulegge, e registra l'avvenuta operazione.
- in tutt'altro momento (ma sempre seguendo il programma lavori), un caposquadra montaggi elettrici preleva dal magazzino le pulegge da montare sugli alberi dei motori elettrici e le consegna ad un montatore. Che fa il solito giro dell'impianto con il suo camioncino, ed effettua il montaggio pulegge. I soliti cartellini e la solita mappa gli permettono di non fare errore alcuno. Ogni montaggio viene registrato.
- in una bella giornata di sole (si fa per dire), e sempre seguendo il programma lavori, un altro caposquadra montaggi (diverso dai precedenti) consegna i basamenti pompa/motore, bulloni, dadi, cinghie ed altri accessori ad un fitter specializzato. Che, con il suo assistente, fa il solito giro dell'impianto, a montar pompe e motori sui rispettivi basamenti; ad inserir cinghie sulle rispettive pulegge; a controllare allineamento e tensionamento; ed a registrare il tutto sull'apposito modulo. Naturalmente, sempre "a prova di errore".
- in tutt'altro momento, ma sempre come da programma lavori, un supervisore montaggi (senior) si fa un bel giro in tutto lo stabilimento per controllare e dare il suo benestare che gli allineamenti pompa/motore siano corretti; che le cinghie siano ben tensionate; e che tutto sia in ordine per il passo successivo. La "luce verde a procedere" viene data con apposita registrazione e firma.
- ed un'altra bella giornata si affaccia sul pianeta terra, ed un caposquadra cablaggi elettrici dà istruzioni ad un cablatore di eseguire i collegamenti elettrici tra ciascuno motore e relativo avviatore MCC. Lo stile è identico: mappa, disegni, cartellini, codici, ecc. Il cablatore effettua le dovute registrazioni.
- ed ovviamente in tutt'altro giorno (o più d'uno) un tubista fa il giro turistico dell'impianto, e connette (l'ultimo pezzettino di connessione !!) le tubazioni ingresso ed uscita ad ogni pompa, registrando l'avvenuto.
- ed infine (per tagliar corta una lunga storia), sempre secondo programma, ma soprattutto dopo aver controllato tutte le registrazioni effettuate finora dai vari attori negli appositi moduli AQ, un capo montaggi (di alto livello) fa il giro a sua volta, ed effettua gli ultimi controlli e verifiche di ogni minisistema pompa/motore, cablaggi, tubistica, ecc. allo scopo di dar luce (verde) ai collaudi. Il tutto apponendo la sua illuminatissima firma in apposite caselle "pronto per collaudo finale".


Esempio 2. In un Paese (bacino del Mediterraneo) la distribuzione dell'energia elettrica a 380V viene effettuata principalmente a mezzo linee aeree (semplici pali di legno muniti di braccio isolatori). La costruzione di nuove linee aeree è di competenza del Reparto Costruzioni del locale Ente Energia Elettrica.
Il metodo di posa in opera di nuove linee, sempre pianificato e schedulato con estrema cura, prevede i seguenti passi salienti:
- un bel giorno, come da programma lavori, un geometra visita la zona in cui verrà eretta la nuova linea, e "marca" l'esatta posizione di ogni palo con opportuni picchetti. A fine lavoro, prepara il suo rapporto ed effettua le dovute "registrazioni".
- ed un altro bel giorno, il "dipartimento movimenti terra" esce in missione, armi e bagagli, per effettuare gli scavi. Ogni buco, di profondità adeguata, viene scavato nella posizione marcata dal geometra. Infine si fa il necessario rapporto.
- in un altro giorno (potrebbe essere anche alcuni giorni dopo), il reparto "palistica" appronta camion e gruetta, carica il quantitativo necessario di pali, e va al lavoro: i pali vengono posizionati in ogni buco, che tuttavia non viene riempito di terra. I pali rimangono così, in posizione obliqua (anche per parecchi giorni). Indi si fa il dovuto rapporto scritto.
- ed in un'altra splendida giornata, un altro reparto di movimentazione terra esce armi in pugno, assistito da un geometra. Tal reparto consiste principalmente di manovalanza (guidata da un capo squadra). Il loro lavoro è di riempire a mano (e pala) il buco di ogni palo con il terriccio ammucchiato là dagli "scavatori" - questo mentre il palo viene manualmente tenuto in verticale. Il tutto sotto l'occhio vigile del geometra, che assicura la perfetta verticalità. Infine il terreno attorno al palo viene compattato a regola d'arte. Il caposquadra ed il geometra compilano i dovuti rapporti.
- ed un'altra gloriosa giornata viene ad illuminare il pianeta, ed ecco che il reparto "pre-verniciatura" fa il suo show. Un manovale scava via circa 10 cm. di terriccio compattato attorno ad ogni palo, che adesso è pronto per la verniciatura protettiva. Un caposquadra supervisiona il tutto e compila il rapportino.
- e finalmente il reparto "verniciatura" (un autista ed un pittore) può effettuare la sua performance: di palo in palo, il pittore applica una mano spessa di una vernice protettiva a base di creosoto ad ogni palo, da circa 10 cm. sotto il livello del suolo, fino a circa un metro di altezza. L'autista si riposa (prima) e prepara il rapporto (dopo).
- ovviamente si aspetta un paio di giorni prima che lo stesso reparto "pre-verniciatura" faccia un altro giro tra palo e palo, per rispalare al suo posto i 10 cm. di terriccio che era stato tolto, dandogli anche una specie di compattata (a palate). Viene compilato un altro rapportino.
- e finalmente, come da programma, un gruppo di personaggi del "reparto isolatori" (autista, operaio specializzato e manovale) esce a spada tratta con un camioncino (superattrezzato) e va a far "fori". L'autista si riposa, mentre il manovale mette la scala contro il primo palo e porta trapano e mascherina di foratura - poi fa partire un piccolo generatore e porta estensione e presa - l'operaio specializzato salta sulla scala, e con l'aiuto della mascherina trapana i fori necessari per alloggiare i bracci porta isolatori - il lavoro si ripete identico ad ogni palo. Si fa poi il dovuto rapportino.
- ed in un'altra giornata spettacolare, un altro team del "reparto isolatori" (solito stile: autista, specializzato e manovale) va a metter bracci sui pali, ed, udite udite, monta anche gli isolatori!! Si compilano i necessari rapporti.
- poi ogni giorno è quello buono (dipende dal programma lavori), perché un capo montaggi (senior) se ne vada in giro con il suo assistente per controllare e dare il beneplacito a tutto il lavoro finora eseguito. Tale ispezione è soprattutto "visuale", da terra (salvo quando si richieda un controllo più da vicino - nel qual caso l'assistente porta la scala e la posiziona contro il palo sospetto). Il rapporto scritto che ne risulta è la "luce verde" per l'ormai imminente posa in opera dei cavi.
- il sole sorgerà ancora! pura verità, come è vero che infine il "reparto tiralinea" esce (al suono della banda) dall'officina centrale in pompa magna, con camion, gru, rotoli di cavo, tensionatori, capo montaggi, specialisti, manovalanza in abbondanza, ecc. ecc. e la "linea viene tirata........." (per essere poi ispezionata, verificata, controllata e ricontrollata, e dopo varie firme di alto livello, collaudata e messa in opera).


Casi veri e reali, entrambi. Ed in entrambi gli esempi fatti, è ben possibile che il lavoro finisca secondo il programma: i tempi vengono rispettati - il budget di costo non viene ecceduto - e lo standard qualitativo finale è come da specifiche.
Pertanto, secondo i canoni tradizionali, il progetto è "di successo".

Giusto ? No. Le opere progettuali di cui sopra non sono snelle, anzi, al contrario, sono stracolme di sprechi
Ed anche se i due esempi sono piuttosto "estremi" (volutamente), essi rispecchiano in pieno la mentalità progettuale tradizionale, non snella.

 

Il Lean Project Management punta a ridurre drasticamete lo spreco in opere di natura progettuale.
Quali sono le cause che originano sprechi in opere progettuali tradizionali ?
- l'approccio "sequenziale" all'engineering, pianificazione, realizzazione in opera
- divisione/frammentazione del lavoro
- metodi lavorativi non efficienti (errori e rilavorazioni - movimentazioni eccessive - attese - ecc.)
- tutte le altre attività non a valore aggiunto (cercare - chiarire - preparare - controllare - ecc.)
- e, soprattutto, scarsa attenzione al fattore tempo

Nell'angolo di visione lean, il tempo è il parametro cardine e la risorsa base in ogni progetto, e la differenza tra successo e mediocrità. perché ?
perché il tempo è non solo denaro, ma anche la risorsa "ultima", quella che non può essere rigenerata, né tanto meno barattata con altre risorse.

in un progetto snello, l'obiettivo primo è di minimizzare il "tempo di attraversamento"....

Il target "snello" si raggiunge per mezzo di due tecniche specifiche (ma non son le sole):
- la tecnica del Last Planner (letteralmente: l'Ultimo Pianificatore)
- la Theory of Constraints (TOC - Teoria dei Vincoli)

Tali tecniche assicurano che in una situazione multi-progetto (od in un'opera progettuale complessa e di notevole mole) le risorse necessarie siano disponibili e possano operare in modalità a flusso (continua e regolare), e non a singhiozzo.

Questo significa che in un progetto snello le attività sono quasi esclusivamente di tipo a valore aggiunto e vengono eseguite a flusso dalle e con le risorse adeguate e rese disponibili - quelle umane, di natura multi-abilità e multi-funzione, almeno ogniqualvolta possibile - e con pochissimo spreco nelle e tra le attività.
Anche la pianificazione e la programmazione/scheduling devono essere snelle di natura (Lean Planning), ad assicurare il flusso regolare delle attività e la confluenza regolare di risorse.
Inoltre devono assicurare che i metodi operativi siano scelti in modo tale da minimizzare gli sprechi "insiti" nei medesimi.
La Pianificazione Snella mira sempre a minimizzare il "tempo di attraversamento".

Tutto ciò richiede uno stile pianificativo molto innovativo (come dire: un nuovo stile di pensiero, il Pensiero Snello).

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